Il nostro 900, Napoli NA, 14/02/2019 - Campania in Festa
 

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Dettagli evento:

feb 14 2019
mar 14 2019

Il nostro 900

Letture: ... - Mostre a Napoli - NA



ATTENZIONE: Questo evento si è svolto nel PASSATO!!
Sai se verrà riproposto? SEGNALACELO tu stesso!

Approfondimenti: INSERISCI un approfondimento
dove: Pan - Palazzo delle arti, Napoli
via dei Mille, 60
info periodo: 081403310
data: da giovedì 14 febbraio 2019, alle 17:30
a giovedì 14 marzo 2019, alle 20:00
intrattenimenti:
info sul luogo:

Qui trovi maggiori informazioni su questo evento
Organizzazione: Mediterranea
Referente: Saverio Ammendola
E-mail: Contatta il referente
Telefono: 081403310
Descrizione evento:
 Presso il PAN – Palazzo delle arti, Napoli
Il nostro 900 è una selezione di opere di Crisconio, Viti, Villani, Brancaccio, Notte, Ciardo, Giarrizzo, Striccoli, Chiancone, Capaldo, Tamburrini, Fabbricatore, Guido Casciaro, Girosi, Verdecchia, Cajati, Lippi, Vittorio, Waschimps. Negli ultimi anni sono tante le mostre dedicate al Novecento italiano, gli studi critici più attenti risalgono alla fine degli anni Settanta, da allora, una riscoperta anche delle arti cosiddette minori ha dato una notevole spinta finanche al mercato. Ahimè però, tutto ciò succedeva da Roma in su, per Napoli e il Meridione, tranne qualche sporadico episodio, abbiamo dovuto aspettare il 2001, con l’interessante mostra Gli anni difficili, curata da Mariantonietta Picone Petrusa. Insieme ai nomi illustri si aggiungeva qualche novità, ripescando qualche artista ancora in ombra. In questi ultimi anni è arrivato più di un segnale positivo, una importante mostra sulla scultura Il Bello o il Vero curata da Isabella Valente, ha dato la possibilità a studiosi e collezionisti di riscoprire autori straordinari della scultura meridionale tra la fine dell’Ottocento e l’inizio Novecento, nomi come Cifariello, Tizzano, Francesco Parente, Uccella, De Martino, De Val, finalmente inquadrati storicamente con opere rappresentative. Ma l’altro evento di vitale importanza per la nostra città, è la nuova sistemazione della sala del Novecento al Museo Civico di Castel Nuovo, tutte opere di proprietà del Comune di Napoli strappate dalle pareti dei sonnolenti e angusti uffici comunali. La collezione si è arricchita di importanti donazioni da parte degli eredi Renda, Gatto e Chiancone, Attesa e significativa la donazione da parte degli eredi di Giovanni Tizzano. Se questa è la situazione museale, diversa negli anni è stata la posizione delle gallerie rimaste aperte nel territorio come Mediterranea di Saverio Ammendola e la Galleria Salvatore Serio non senza difficoltà, occupandosi del migliore novecento napoletano. Dunque oggi con questa mostra, si vuole sottolineare l’impegno e la sua ricerca, dando un particolare spazio alla scultura, con il tentativo di suggerire spunti e creando stimoli per una ricerca più approfondita. Volutamente si analizzano gli anni che vanno dal Trenta alla fine degli anni settanta, mettendo insieme quegli artisti che aderirono idealmente e formalmente ai modi di “Novecento”, come Girosi, Striccoli, Brancaccio e Notte e a quelli che in qualche modo vi reagirono superandolo, come Crisconio, fino alle ricerche informali di un Cajati o al limite verso l’astrazione Waschimps, per arrivare alle anticipazioni della Transavanguardia di un Lippi o di un Perez. La mostra dunque non vuole essere esaustiva nella scelta degli artisti, ma particolarmente pertinente per la scelta delle opere. Un esempio è Elisa al balcone  di Luigi Crisconio, esposta nella mostra del ’64 alla Promotrice Salvator Rosa ed anche pubblicata nel volume storico di Paolo Ricci Arte e Artisti a Napoli, la ringhiera che vediamo nel dipinto riecheggia da Goya a Manet e la straordinaria invenzione dell’inquadratura dal basso ci riporta a Mantegna o Masaccio, mentre il volto tormentato frutto della pennellata nervosa e drammatica, ci ricorda il miglior Pirandello, Dopo il bagno di Giovanni Brancaccio presente oltre che alla Biennale di Venezia anche al Mostra Carnegie Institute, PittsburghUna vera anticipazione del lavoro che verrà di un Lippi, un Cajati o un Waschimps. Di Viti è presente Il libro bianco e il Beone che fu esposto anche in Anni difficili. Altra opera significativa è Bagnanti di Giovanni Brancaccio, esposta alla IV Quadriennale di Roma: la eccezionale sapienza compositiva e tonale, è sottolineata dal raffinato impasto di grigi argentei, memori del grande El Greco. Della VII Quadriennale di Roma, invece è Paesaggio dopo la pioggia di Capaldo; ancora in esposizione presente è Colloqui di Carlo Striccoli, opera del mentre di Verdecchia il dipintoal Balcone opera esposta alla Biennale di Venezia del 1936, di Chiancone è presente con il dipinto Figure, pubblicato nella monografia del pittore, curata da Carlo Munari nel ’79. In mostra vedremo Lippi l’Uomo e l’uccello esposta nella celebre mostra al Castel dell’Ovo del 2004, curata da Vitaliano Corbi.
Una mostra che idealmente chiude con il finire della metà del secolo, con opere degli anni novanta, consapevole che il nuovo millennio che stiamo vivendo è ancora memore di un linguaggio che sa essere attuale ma che ancora ci riserva sorprese, soprattutto per quegli artisti che troppo presto in questa città vengono dimenticati, questo è il caso di Enrico Cajati, artista recentemente scomparso, sul quale si invita il pubblico e gli studiosi a meditare e a rivalutare la sua singolare e attraente figura d’artista. La mostra è promossa dalla Mediterranea e dalla La Fenice con il Patrocinio del Comune di Napoli – Assessorato alla Cultura, Napoli                                                             
 
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